‘Madri’, Lambert e Girone vittime dell’Isis per Liana Marabini

Il film della regista italiana parla dei genitori dei ‘foreign fighters’ la cui vita viene stravolta e spesso devastata dalle scelte dei figli.

(AGI) 21 giugno 2016, 12:40

Roma – Si sono appena concluse a Bologna le riprese di ‘Madri’ (Mothers) di Liana Marabini, uno dei primi film che trattano esplicitamente il tema dei foreign fighters puntando l’attenzione sui genitori dei ragazzi occidentali che vanno a combattere con l’Isis, soprattutto sul dramma delle madri. Il film, interpretato da Christopher Lambert e Remo Girone, al fianco dei quali c’è un cast di giovani attori come Mara Gualandris, Margherita Remotti, Francesco Meola e Francesco Riva, è stato girato in inglese e avrà una distribuzione internazionale.

“L’idea di questo film nasce dall’osservazione del mondo che mi circonda – spiega all’Agi la regista Liana Marabini (‘The Gardener of God’, ‘Shades of Truth (La croce e la stella)’ oltre ad essere l’ideatrice e presidente del Festival del film cattolico Mirabile Dictu, in programma a Roma fino al 23 giugno) – in Francia, dove vivo qualche mese all’anno, il fenomeno è di proporzioni importanti. Anche in Gran Bretagna molti giovani lasciano la casa e la città in cui sono nati e partono per la Siria. Chi non ricorda il famigerato Jihadi John? Molti psicanalisti si stanno specializzando nel trattamento dei genitori di questi giovani, persone che sono vittime delle scelte dei figli. Hanno sensi di colpa, la loro vita cambia drammaticamente e, come si vede anche nel mio film, a volte perdono il lavoro e gli amici. In Germania è nato un Istituto specializzato negli studi sulla radicalizzazione e la de-radicalizzazione, che ospita anche l’associazione ‘Mothers for Life’, formata da mamme di foreign fighters”.

‘Madri’ è una profonda analisi spirituale di un dramma attualissimo, quello dei genitori che devono affrontare le scelte radicali dei loro figli. “Mi sono ispirata a casi e personaggi reali, cambiando loro i nomi – spiega la regista – i miei studi di psicanalisi uniti alla mia fede profonda mi hanno permesso di gettare uno sguardo sull’anima delle persone colpite da questo fenomeno. Ho visto giovani in cerca di identità e di riconoscimento, ho visto genitori dilaniati dalle scelte dei figli. Genitori musulmani e cristiani: tutti soffrono allo stesso modo – dice ancora la Marabini – Si sentono traditi e superati dai fatti, sono sopraffatti dall’incomprensione e si domandano perché i figli hanno fatto quella scelta così radicale”. Nel film due star che hanno lavorato spesso con la Marabini, Remo Girone e Christopher Lambert, in ruoli molto forti di ‘vittime’ dell’Isis. “Remo interpreta un padre la cui unica figlia ventenne si innamora di un siriano attraverso Facebook e lascia la casa paterna per andare a sposarlo. Per trovarsi poi in un brutto appartamento di Raqqa, insieme ad altre mogli dello stesso uomo – racconta la regista – Lambert è un autore di documentari ebreo che si trova per caso ad affrontare un terrorista islamico e lo uccide. La sua vita cambia completamente dopo questo fatto per il quale non era preparato”.

Il film è anche una denuncia di un’incapacità da parte dei genitori e delle istituzioni di ascoltare e comprendere i giovani. Per questo, con ‘Madri’ Liana Marabini vuole mandare un messaggio: “Vorrei dire alle scuole e ai genitori di ascoltare e di osservare di più i giovani, di sviluppare la capacità di capire quando comincia in loro il processo di radicalizzazione (che è molto evidente) e di non trascurarlo – dice la regista -. Di dare loro il dono della fede e dell’amore di Dio, che li difenderà da tutte le tentazioni”. ‘Madri’ (Mothers), prodotto dalla Condor Pictures della stessa Liana Marabini, sarà pronto per il mercato statunitense dal 10 agosto. (AGI)

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