Liana Marabini : nei miei film sottolineo il volto glamour della Chiesa

AGI

“Nei miei film mi piace sottolineare il volto glamour della Chiesa, dell’unica istituzione rimasta in piedi per duemila anni”. La regista e produttrice Liana Marabini parla del suo cinema e del film-tv “The Gardener of God” sulla vita del sacerdote e scienziato ceco Gregor Johann Mendel, padre della moderna genetica. La pellicola, interpretata anche da Maria Pia Ruspoli e Anja Kruse sara’ proiettata in anteprima giovedi’ prossimo all’Auditorium Giovanni Paolo II presso l’Ateneo Pontificio Regina Ampostolorum.

Dopo Vivaldi, un’altra figura forte della Chiesa.

“Mi piace illustrare figure storiche che hanno reso grande la Chiesa. Per questo ho fatto un film su Vivaldi, uno su Mendel e ne ho in programma uno sul curato d’Ars, una sorta di Padre Pio, santo patrono dei sacerdoti (“Fighting with the Devil” – ndr) e uno sul cardinale Newman, sacerdote anglicano convertitosi al cattolicesimo, che sara’ beatificato da Papa Benedetto XVI nel 2010 (“The Unseen World” – ndr). Nel 2011, inoltre, faro’ un film sulla battaglia di Lepanto”.

In questo film, di cui e’ anche sceneggiatrice e produttrice, sostiene una tesi oggi poco ‘popolare’: la Chiesa e’ sempre stata vicina alla scienza.

“E’ stato cosi’ in duemila anni, infatti, tranne in rari casi molto famosi. In pochi sanno, inoltre, che proprio le casse vaticane hanno finanziato la pubblicazione dei primi libri sulla ricerca scientifica, libri sulla chimica, sulla botanica, sulla medicina. Oggigiorno si sottolineano sempre solo gli aspetti negativi della Chiesa, l’opera sbagliata di alcuni sacerdoti, mentre non si parla degli aspetti migliori di questa istituzione”.

Per questo ha scelto la figura di Mendel, sacerdote ceco che alla fine dell’Ottocento formulo’ le tre celebri leggi della biologia che portano il suo nome alla base della moderna genetica, per confutare una convinzione sempre piu’ diffusa, ossia che la Chiesa ostacoli la scienza.

“Nel mio film vedremo Papa Pio IX che spiega a Mendel che la scienza e’ lo sforzo che l’uomo fa per dimostrare a Dio di esser degno di lui. Attraverso i miei film voglio fare un’opera di evangelizzazione, voglio trasmettere valori positivi. Al mondo d’oggi lamentiamo mancanza di felicita’, siamo insoddisfatti e i modelli a cui si ispirano i giovani sono gli eroi negativi. Il fascino del male. Io invece credo che i laici come me hanno un nuovo ruolo: mettere in contatto il mondo al di fuori della Chiesa con
quest’ultima”.

Il ruolo del sacerdote e’ affidato a Christopher Lambert, attore noto per i suoi film d’azione e uno dei sex symbol del cinema mondiale. Christopher Lambert prete rientra nella sua idea della Chiesa “glamour”.

“Quello del ‘glamour’ e’ uno dei volti piu’ importanti di questa istituzione. Penso che anche nella Curia ci siano molti sacerdoti che fanno cose magnifiche a livello mondiale. Non dobbiamo piu’ fissarci sui preti di campagna con i golf bucati. Christopher Lambert e’ un Mendel meraviglioso. Con lui abbiamo lavorato molto ed e’ un grande attore che finora ha sempre fatto film d’azione, a parte il ruolo del cappellano di Solidarnosc Popieluszko in ‘To kill a priest’ del 1988”.

Lei ha girato molti documentari sul mondo cattolico ed e’ fondatrice e presidente di Mirabile Dictu – International Catholic Film Festival, la cui prima edizione e’ in programma all’Auditorium Vaticano dal 7 all’11 giugno 2010. Perche’ questa passione?

“Io non sono una suora. Hho una mia vita di donna laica, sono sposata, gestisco diverse societa’. Ma da cattolica ritengo importantissimo impegnarmi in maniera attiva. Ogni laico dovrebbe farlo anche perche’ viviamo una crisi economica nata dall’assenza di valori cristiani. La storia ci insegna che dopo una crisi si assiste sempre al recupero della fede”.

(di Andrea Cauti)

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