Eco del cinema : Mothers

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“Mothers” è un film che racconta l’intensa storia di due donne, Angela e Fatima, costrette ad affrontare lo stesso dramma: i loro figli, Sean e Taarik, hanno scelto di aderire all’estremismo e al fondamentalismo islamico, diventando membri della Jihad, la guerra santa contro gli infedeli, per combattere nelle fila dell’Isis. Angela è una donna italiana, scrittrice di successo, rimasta vedova, che ha dedicato l’intera vita all’educazione del suo unico figlio; mentre Fatima è una musulmana di origine marocchina, emigrata giovanissima insieme al marito e che ha potuto far crescere i suoi bambini in Inghilterra.

Entrambe si sentono impotenti di fronte alla scelta dei loro ragazzi e si sentiranno schiacciate in una realtà surreale: perdono il lavoro, le amicizie e il rispetto delle persone che le circondano. Le due madri, completamente diverse per religione, classe sociale, cultura di provenienza e valori, troveranno la forza di affrontare insieme la terribile situazione ed instaureranno un forte legame di amicizia che le salverà dalla disperazione.

Mothers: madri di terroristi

“Mothers” si propone come un grande lavoro di ricerche della regista Liana Marabini (“La croce e la stella”) che è riuscita a realizzare uno dei primi film a sfondo sociale che rappresenta, in maniera concreta ed efficace, il tema dei foreign fighters. Chi si aspetta un film anti-islamico rimarrà deluso, perché la stessa director ha tenuto a sottolineare che il suo scopo è quello di fornire un quadro sensibile ed attento della situazione attuale, utilizzando un punto di vista narrativo originale: il dramma dei ragazzi occidentali che si arruolano nell’Isis viene raccontato con lo sguardo dei loro genitori; in questo caso delle madri, sia musulmane che cristiane, vittime delle scelte radicali dei propri figli che li portano ad essere soffocati dai sensi di colpa ed emarginati da tutti.

Liana Marabini ha dichiarato come “Mothers” prenda la sua storia direttamente dall’attualità: “I giornali sono pieni di storie come quella descritta nel mio film. Ci sono persone che hanno subito questa tragedia: genitori di figli partiti per la Jihad, che con questa scelta hanno cambiato le vite delle loro famiglie per sempre. In Francia, ma anche in Gran Bretagna, negli Usa e in Italia, ci sono giovani che si convertono all’Islam e partono per la Siria. Sono destinati ad una fine drammatica, una corsa verso la morte che i genitori, vittime delle scelte dei figli, non possono impedire. Il film mostra come la scuola e la famiglia si trovino inermi davanti a questa realtà”.

Mothers: un film italiano girato in inglese per avere un’eco più vasta

Quello che la pellicola si ripromette di comunicare al pubblico, quindi, è un forte messaggio di speranza. Per la regista è importante che le cose cambino: bisogna riprendere in mano l’educazione e la formazione spirituale e psicologica dei nostri giovani, per guidarli sulla strada giusta che è sicuramente quella della vita e non della morte. “Mothers” è stato volutamente girato in inglese, per avere una distribuzione e un eco più internazionali: Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Australia , Italia e dopo aver acquistato i diritti, sarà disponibile anche in altri Paesi.

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